L’insulto delle parole: un abuso dei nostri tempi!
di Fabio Antonelli
A proposito di intenzioni, vorrei subito lasciare la parola a Susanna Parigi che nel comunicato stampa a corredo del disco afferma:
Fermiamoci invece ancora alle suggestioni che hanno mosso Susanna Parigi ad intraprendere questo arduo percorso, ecco un’altra frase direi molto eloquente riportata sempre nel suddetto comunicato:
Ancora due parole di elogio le voglio, però spendere sul libretto, di un’accuratezza indicibile, che riporta i testi delle canzoni sia in italiano sia in inglese ed è ricco di raffinate foto in bianco e nero che ritraggono Susanna in grande forma, bella a dir poco.
Segnalo poi la presenza a fine disco di un video clip in cui alcuni ospiti prestigiosi come Kaballà, Pino Arlacchi, Lella Costa, Cesare Fiumi, Leonardo Manera, Corrado Augias, Andrea Pinketts, Bruno Renzi hanno voluto esprimere il loro pensiero sul tema dell’insulto delle parole.
Queste dicevo, le premesse, ma come è svolto il tema o meglio come sono affrontati i tanti e complessi temi in gioco, da Susanna Parigi?
Beh, per l’occasione Susanna si avvale ancora una volta, nella stesura di quasi tutte le canzoni della collaborazione dell’artista catanese Kaballà, anche se per tre canzoni si muove in perfetta autonomia e si avvale in tutto il disco dell’Arkè String Quartet, un quartetto d’archi di grande efficacia e tecnica sopraffina, qui arrangiati da Valentino Corvino.
Non è da sottovalutare poi la presenza della stessa Parigi che si alterna con la medesima efficacia tra pianoforte, fisarmonica e clavicembalo.
Il risultato che ne esce è strabiliante perché il disco, pur profondamente pensato e ripensato, non appare mai freddo, anzi sa coinvolgere l’ascoltatore, con sprazzi di pura poesia a tratti davvero toccanti.
Nella successiva canzone “Non chiedermi parole d’amore” c’è il tema dell’amore che manca, di un rapporto in cui c’è solo il sesso e l’accorato canto di Susanna si chiude su questi versi “Ma il sesso è finzione o forse il più alto grado di sincerità? / Nessuno sa / perché siamo soltanto metà, / nessuno sa / o solo Dio?” e la parola Dio è quasi solo sussurrata, quasi con timore.
Nel brano “Fa niente (una vita perfetta)” dalla cadenza sincopata, è affrontato invece il tema del dolore, della disperazione che può portare nei suoi estremi anche alla morte, è uno splendido ed intenso brano interamente scritto da Susanna, ispirato a “Il suicidio” di E.Millay ed è cantato con vivo sentimento e forte pathos, si chiude tragicamente così, con questi ormai distaccati versi “Da sola io venni, / da sola riparto, / così dissi alla vita / e smisi / senza rimpianto”.
Con “L’attenzione” si torna al tema dell’amore, un amore fatto di dedizione, di fedeltà infinita, di indicibile abnegazione fino ad invitare l’amato a “rinunciare col silenzio / all’ultima delle parole / e che sarai un bambino / e piangerai su lei / come un fedele prega abbandonando il cuore / in braccio a Dio”, siamo alla sublimazione dell’amore che è fede ed abbandono.
“La fiorista” è canzone il cui testo è tratto liberamente dagli scritti di Simone e Rillar Dei Fiori, vi sono accostate parole come “respiro, cammino, parlo, osservo, ascolto, penso, prego, arrabbio, amo” che racchiudono in se il senso di un’intera esistenza, vi è ancora il senso del dolore che perché vissuto è capace di dare nuova forza “Ora sono forte. / Sono invasa dai sensi del mondo, / ho provato il dolore del mondo, / questo è il mio privilegio. / Ho già perso, ho già dato / E non mi aspetto un ritorno”.
In “Il raro movimento” Susanna Parigi affronta con grande profondità di pensiero il tema dell’amore che sa cambiare l’individuo, che sa avvolgerlo ma anche travolgerlo perché “L’amore quando t’incontra / ti altera la vita / dimenticata, / congelata, sopravvissuta” e perché “Tutte le cose della vita / sono incatenate, / innamorate / e insieme tradite”, certo siamo ben lontani dall’abuso che quotidianamente è fatto della parola amore.
Ecco poi “Una basta”, un’altra grande canzone sul tema della morte, anche intesa come morte della parola, con un recitativo liberamente tratto da “Apostrofe all’uomo” di E.Millay in cui troviamo ancora passaggi come questi “Impossibile la parola, / in effetti è quasi nuda....”, “Siamo immersi nell’assenza, / prigionieri di un’altra lingua...”, “insulta con le tue parole di menzogna” per finire con questa amarissima conclusione “produci, spingi, usurpa, espanditi, annientati, muori uomo sapiens”.
Il tutto si chiude con “L’applauso (la parola che uccide)”, i tempi cambiano come canta Susanna “Da forche e dannati, / gladiatori e polvere, / ai grandi cori / temibili /di stadi politici. / Da streghe sul rogo, / tra indulgenze e santità, / a passerelle anoressiche / e mamme euforiche” e “Da gobbi e giullari, / tra miseria e nobiltà, / ai ciarlatani mediatici / tra servi e complici. / Da nani e castrati, / clandestine umanità / ai nuovi maghi dell’anima / tra volto e maschera”, ma una cosa non è cambiata, ogni spettacolo ogni forma di potere ha bisogno del consenso di chi assiste ed allora molto ironicamente eccola cantare “Miei signori / adesso comincia / il divertimento / Miei signori / e questo è il mio applauso per voi adesso... per voi adesso”.
Anch’io non posso che unirmi agli applausi di Susanna Parigi ma fatti senza alcuna ironia a questo magnifico lavoro di un’artista certamente sofisticata, ma di grande spessore, con una voce ed un modo di cantare raffinato e del tutto personale che non può lasciare indifferenti.
Il mio augurio è che non sia solo il sottoscritto ad accorgersi del suo talento, ma che possa finalmente affermarsi come merita.
Susanna Parigi
L’insulto delle parole
Promo Music Records - 2009
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Tracklist
01 L'insulto delle parole
02 Non chiedermi parole d'amore
03 Fa niente (una vita perfetta)
04 L'attenzione
05 La fiorista
06 Il raro movimento
07 C'è bisogno di tempo
08 La canzone dei vecchi amanti
09 Una basta
10 L'applauso (la parola che uccide)
11 Clip video: L'insulto delle parole
Crediti:
Susanna Parigi: voce, fisarmonica, pianoforte e clavicembalo
Arkè String Quartet
Carlo Cantini: violino
Valentino Corvino: violino
Sandro Di Paolo: viola
Stefano Dall'Ora: contrabbasso
Ivan Ciccarelli: percussioni
Matteo Giudici: chitarre
Alice Bisanti: viola
Aurora Bisanti: violino
Yuriko Mikami: violoncello
Produttore esecutivo Marcello Corvino
Produzione artistica Susanna Parigi e Stefano Barzan
Registrato, mixato e masterizzato presso lo studio Barzan di Milano da Stefano Barzan e Sebastian Castro (archi)
Testi e musiche di Susanna Parigi e Kaballà tranne: “Fa niente”, "C'è bisogno di tempo" e "Una basta" testo e musica di Susanna Parigi, “La canzone dei vecchi amanti" di Jacques Brel, Jouannest, Sergio Bardotti e Duilio Del Prete
Fotografie di Max Chianese
Sito ufficiale di Susanna Parigi: www.susannaparigi.it
Susanna Parigi su MySpace: www.myspace.com/susannaparigi
Voto: 9/10