giovedì 29 aprile 2010

In radio il singolo del cantautore Carmine Torchia

Ottimi i riscontri ottenuti dai due brani presentati dal cantautore Carmine Torchia a “Sanremo Nuova Generazione” e a “Musicultura”

“Tende di Seta” è il brano inserito nella compilation "Nuova generazione sei Tu" con 22 artisti, di etichette associate AFI, con i migliori brani proposti per Sanremo 60^, ed è in vendita su i.Tunes e nelle edicole (allegato del periodico Cioè)

“Quest’Amore” è il brano guida dell’album “ Mi pagano per guardare il cielo” del cantautore calabrese, col quale ha partecipato alla XX edizione di “Musicultura”, conquistando il Premio SIAE alla migliore musica e il Premio AFI per il miglior progetto discografico e migliore interpretazione


Carmine Torchia, cantautore, nasce a Sersale (CZ) nel 1977, attualmente vive a Roma. E’ laureato in Architettura, nei ritagli di tempo si dedica alla pittura.
“L’odore dei mandarini”, primo brano scritto, risulta come una presa di coscienza, un indirizzo definitivo verso la musica d’autore che si sposa bene con l’amore per la poesia.
Ha aperto concerti di Stefano Rosso, Peppe Voltarelli, Niccolò Fabi, Eugenio Bennato, Moltheni, Tonino Carotone.
Nel settembre del 2005 partecipa a “Musica Controcorrente”, aggiudicandosi il Primo Premio, il Premio alla personalità artistica ed il Premio “Città di Poggio Bustone”.
Nel 2008 si aggiudica il Premio della Critica al “Cantautori Bitonto Suite”; il Primo Premio e il Premio per il miglior testo al concorso “Dietro la nuca della città”.
Nel 2009 esce il primo lavoro discografico per Castorone Edizioni Musicali, Mi pagano per guardare il cielo, presentato alla Fiera del Libro di Torino; è affiancato nella produzione artistica da Francesco Valente.
L’album sarà, poi, presentato in un viaggio-tournèe di quattro mesi, Piazze d’Italia (sulle tracce di de Chirico). L’artista si è esibito in versione acustica, voce e chitarra, in più di trenta date, toccando le maggiori città italiane con piccole incursioni anche in Francia e Svizzera, sperimentando un modo alternativo di promozione: nelle piazze durante il giorno, alla sera nei locali.
Il 26 luglio del 2009 viene pubblicato Piazze d’Italia (sulle tracce di de Chirico), Prospettiva Editrice, taccuino di viaggio che racconta l’omonima tournèe.
Nel 2009 con il brano “Quest’Amore” prodotto da Castorone Edizioni Musicali, partecipa alla XX edizione di “Musicultura”, conquistando il Premio SIAE alla migliore musica e il Premio AFI per il miglior progetto discografico e migliore interpretazione.
Attualmente è in tour con lo spettacolo Piazze d’Italia e con i suoi concerti; è in lavorazione il secondo album.

CARMINE TORCHIA
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giovedì 22 aprile 2010

Estate 2010: tornano i Paps’n’Skar con il tormentone “Spazio fratto tempo”!

Per l’estate 2010 i Paps'n'Skar escono con il loro nuovo singolo: “Spazio fratto tempo” che contiene gli ingredienti storici del gruppo (ritornello che rimane subito in testa, melodia piacevole e testo diretto al cuore di chi lo ascolta) ma con nuove sonorità pop, che quest’anno vedono la produzione e gli arrangiamenti curati da Danilo Amerio. Seguirà la pubblicazione anche di una versione, che conterra’ vari remix dance dei migliori dj-produttori in circolazione!

“Ci sono occasioni in cui si regalano fiori, cioccolatini o canzoni. Si canzoni! Perché parlano di noi, anche se sembra che quello che dicono, come in un mosaico, componga un puzzle di attimi vissuti, una esperienza collettiva, che ci appartiene, come a dire che siamo così uguali e così diversi, ed in ciò una sola componente domina su tutto: il tempo!
Il tempo che si spreca, che passa mentre inutilmente ci facciamo scivolare la vita di dosso, lei con tutte le gioie e le sofferenze, lei che ci spinge e ci trascina anche se a volte non vorremmo darle retta; corriamo, sgomitiamo, ma è tutta questione di spazio, lo spazio che ci manca perché: al mondo c’è spazio per tutti, ma lo spazio che divide due persone che si amano sembra incolmabile a volte. Perché succede che arriva qualcuno che cancella, azzera, fa tabula rasa delle tue fatiche, dissolve qualsiasi schema matematico e fisico, e ti fa volare; il tempo accelera, accelera e non ne hai mai abbastanza, il tempo non basta mai, e tutto succede così velocemente.

Paps'n'Skar ovvero Emanuele "Paps" Cozzi e Davide "Skar" Scarpulla.
Dal 1992 tecnici su radio 105 e Radio Montecarlo. Nel 1999 partecipano con il brano “You want my love” al World Dance Music Festival di Tenerife l'8/9/10 ottobre davanti ad un pubblico di 150.000 persone. Nel 2000 esce "Turn Around", entrando direttamente al numero 9 dei brani più trasmessi. Scala le classifiche "dance" fino a raggiungere le primissime posizioni diventando uno dei tormentoni dell'estate 2000.
Nel frattempo la Spagna li incorona "gruppo dance" più trasmesso. Ancora una volta ospiti del World Dance Festival.
Nel 2001 “Get it on” rimane per 20 settimane il disco "pop dance" piu' programmato dalle radio in Italia,"riempipista" dell 'estate 2001, Top 20 nelle vendite e trascina i PAPS'N'SKAR direttamente sul palco del FESTIVALBAR (Italia 1)! Nello stesso anno partecipano al GIROFESTIVAL (Rai3), a CONTROVENTO (Italia 1) e ancora DEEJAY TIME SOCIALCLUB (Deejay tv), CLUB ROTATION (viva tv) e DISNEY CHANNEL.
Dalla Francia la notizia che GET IT ON arriva al NUMERO 1 della "CLUB CHART" per poi diventare un tormentone "dell'etè" anche in "Francia" e conquistare le classifiche di vendita.
Nel 2002 "Loving You" è numero 31 nel music control (classifica ufficiale dei dischi piu' trasmessi dalle radio), la canzone si fa largo anche fuori dai nostri confini, conquistando dapprima Sud America, Spagna e i paesi dell'Est, per poi diventare il tormentone dell'estate in Asia!!!!!Estate 2003 settimo appuntamento con i Paps'n'Skar si chiama "Che vuoto che c'e'", nella quale Raf canta il ritornello del suo successo "Siamo soli nell'immenso vuoto che c'e".
Nel 2004 Mirage, meglio ribattezzata come "stasera la luna ci portera' fortuna" diventa la colonna sonora dello spot Tim diventando ancora una volta il tormentone dell’anno.
Svariate le apparizioni tv dal Girofestival (rai 3) a Top of the pops (italia 1) passando per Blob (rai 3) e naturalmente le Veline (canale 5) ,servizi da parte dei tg come "disco dell'estate" tg1, tg2, studio aperto, il tg4 articoli stampa da "Leggo" a Vanity Affair, Cioe', Top girl, Tribe, La repubblica…Il video "disegnato" da Grido dei Gemelli Diversi conquista "l'alta rotazione" delle tv musicali. Molte le apparizioni dal vivo nelle piazze in Italia. In autunno "La luna" uscira' praticamente in tutta Europa.m Estate 2005 ennesimo tormentone dell'estate per i Paps'n'Skar,per la seconda volta vengono scelti come colonna sonora della campagna estiva di Tim, dopo Mirage (stasera la luna) estate 2004, "Vieni con me" accompagna i nuovi spot , con un testimonial d'eccezione, il grande Cristian De Sica, senza naturalmente dimenticare la splendida Adriana Lima. Il brano diventa anche colonna sonora del campionato di calcio di Seria A, in classifica di vendita entrando direttamente al n° 2 delle vendite in Italia e stazionando per piu' di quattro mesi nella top ten. Negli anni successivi escono ancora altri brani tutti diventati tormentoni estivi (Balla, Ti ricordi quella volta, Bambina insieme a Gabry Ponte), dal 2009 i Paps’n’Skar entrano a far parte della BIT Records, escono con il singolo la Dance (in classifica per 21 settimane dei singoli piu’ venduti, fonte Musica e Dischi) entrato ad agosto al numero 16# della classifica ufficiale italiana di MTV.

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lunedì 19 aprile 2010


Categoria: Musica

I Luf

Flel

Dal passato si può comprendere il presente e costruire il futuro

di Fabio Antonelli


“Vogliateci/vi bene”


Con questo invito i Luf chiudono il libretto del disco e come si fa a non voler bene a questo gruppo così ricco di simpatia e di energia che si fondono in sinergia?


Facciamo però un passo indietro, anzi partiamo dal titolo che mi ha subito incuriosito, cosa vuol dire questo termine così misterioso? Lo spiegano ancora loro nel bel libretto in cui scrivono


“Allora si “batteva” il grano con il “flel” per poterne recuperare fino all’ultimo chicco. L’aia veniva preparata, si sigillavano tutte le fessure per evitare che nulla si perdesse. Quando tutto era pronto si iniziava a picchiare le spighe, schierati di fronte a gruppi di tre o quattro con la consegna netta: andare a tempo, rispettare il ritmo. Un flel dopo l’altro colpiva il frumento creando una partitura unica che, amplificata dai solai, rimbalzava nei cortili diventando la colonna sonora dei nostri giochi di bambini.”


Immagini e suoni di altri tempi, un po’ come le immagini inserite nel libretto, tra l’altro stampato secondo la filosofia GreenPrintig, volta alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’uso di materiali (lastre, carta, inchiostri e imballi) a basso impatto ambientale, splendide foto che ritraggono i protagonisti del disco con i loro strumenti incastonati in un ambiente decisamente rurale.


Erano decisamente altri tempi quelli cui si riferiscono, anni in cui non si sprecava nulla, dove non esisteva il superfluo, dove si lavorava aiutandosi reciprocamente per sopravvivere, in cui si viveva in stretto contatto con la natura a volte avara e crudele ma attenzione, è vero i Luf rimangono fermamente legati alle proprie tradizioni, al proprio idioma, non rinnegano certo il forte legame con la propria terra, ma con questo nuovo disco dimostrano ancora una volta di saper guardare all’oggi con mentalità viva e aperta ai continui cambiamenti, sempre pronti a prendere posizioni anche quando sono scomode.


Il loro è uno sguardo che parte da lontano o meglio da vicino per andar lontano con “Africa”, prima canzone in scaletta che ci narra un viaggio all’incontrario quello di Stella “Straniera in terra nera bianca solo per errore / straniera in terra nera adesso nera per amore”, un sogno che è comune a quello di Dario Canossi, leader dei Luf che nel ritornello canta “Stella portami via / fammi vedere un poco d’Africa”. A parte i tamburi africani dell’inizio traccia poi le sonorità sono però quelle tipicamente folk dei Luf.


“Flel”, cantata in dialetto camuno, racconta invece come già accennato sopra le operazioni che erano fatte per separare il grano dalla bula, ma contiene tra le righe due perle di saggezza popolare che riporto tradotte “Se non si va d’accordo / non si può picchiare il frumento / se non si va d’accordo / non si può avere buon tempo” e “Raccogli la paglia / fa le fascine / se vuoi essere grande / diventa piccolo” che se messe in pratica farebbero girare meglio l’intero mondo. Da segnalare la partecipazione di Davide Van De Sfroos che ha tradotto le proprie strofe in laghée.


Eccoci giunti ad uno dei vertici del disco, “Dal nido” è una delicatissima e tenera ballata sorretta per buona parte da chitarre e flauti, dedicata espressamente a Fabrizio De Andrè incanta da subito fino ai toccanti versi finali “Si parte dallo stesso nido / ma il vento soffia strano / qualcuno cade a terra altri volano lontano / si parte dallo stesso nido ma il vento soffia strano / io son caduto in terra e tu mi guardi da lontano” quando entrano in gioco anche violino e percussioni. Notevole.


“Tira la barba al fra'” è invece un gioioso episodio folk in dialetto che racconta di un povero barbone, che in una notte di luna medita di sottrarre il grosso sacco portato in spalle da un frate che cammina per strada con il suo cane, per recuperare il denaro necessario per poter prender moglie, ma il progetto non avrà buon esito, colpito duro dal cordone del frate si ridurrà a pregarlo così “non voglio più sottane / ma sante da pregare / sarà solo con voi / che salirò all’altare”.


Ancora ritmo da far muover le gambe per “La neve” una canzone che parla di amore e di neve che si confondono fra loro nella ciclicità degli eventi perché “La neve è come l’amore che viene e che va / l’amore è come la neve il vento la scioglierà / la neve è come l’amore che viene e che va / l’amore è come la neve e il sole la scioglierà”.


E’ giunto il momento di tirare un po’ il fiato ecco allora che forse è il caso di calare un altro asso, “Stella clandestina” è un altro dei momenti più dolci ed emozionanti dell’intero lavoro e ci pone davanti alla tenerissima immagine di chi pensa “due perle nere al sole / le guardo non trovo le parole / domani saranno per legge clandestini / per oggi sono ancora due bambini” per poi riflettere così “Lo sanno le foglie che quando parti muori / per questo cercan di baciare i fiori / volan nel vento farfalle senza ali / nel loro mondo sono tutti uguali”. A me ha portato alla mente la premonitrice “La fruntiera” dei Van De Sfroos.


Si torna al dialetto ed alle classiche atmosfere dei Luf con “Fortuna”, riflessione su cos’è realmente la fortuna e come “Basta una nuvola per cambiare il tempo / basta una briciola a fare il cuor contento”. Classica per forma e sostanza.


Con “Angelo” si vira netto al country-folk, le sonorità grazie anche al banjo cambiano piacevolmente in questa bella ballata che è dedicata con grande affetto ad Angelo Pozzi volontario A.M.A.S. di Monticello appena scomparso “C’è un angelo che ci guarda / ci guarda da lassù / c’è un angelo come lo vuoi tu”. Scritta e cantata in punta di piedi, come doveva aver vissuto la sua esistenza Angelo Pozzi.


Ritmo indiavolato invece per “Regina delle sei” canto di un amore mancato, un amore di treno sfasato di un paio d’ore, bella questa immagine caliente “I tuoi occhi due coltelli puntati dritti sul mio cuore / i tuoi seni stan fermando le mie labbra e il mio sudore”.


Ancora un’intro con il banjo e poi la musica si infiamma per una delle canzoni più allegre ed ironiche dell’intero lavoro, mi riferisco alla gustosissima “Littel Monchi” che partendo dal titolo che è un’italianizzazione dell’espressione inglese Little Monky (piccola scimmia) ci narra di un capo tribù che voleva diventare come Gesù camminando sulle acque ripreso dalle tivù di tutto il mondo ma che a causa delle zeppe di piombo che portava per sembrare più alto annegherà, vi ricorda qualcuno?


Suoni un po’ più familiari ai Luf, anche se in verità vi si ritrovano ampi echi medi orientali per “Luna di rame e d’ottone”, un canto di speranza, una preghiera “Dietro alla prossima duna / non voglio né sabbia né oro / dacci due etti di pace / dacci due chili d’amore / dacci due litri di brividi / riempi il mio cuore di lividi”, parole sante.


Se in “Littel Monchi” i Luf affrontano il tema politico con deliziosa ironia, in “Basta” il messaggio è diretto, chiaro, senza mezze misure, sin dal titolo e pur mantenendo uno stile mai rabbioso lo sdegno per lo squallore del nostro panorama politico è evidente “Dio padre famiglia chi la vuole la piglia / famiglie ne fanno almen tre / perciò mi consenta Milano da bere / radici cristiane e morali pagane”.


“Il treno delle sei” è un po’ il seguito di “Regina delle sei” ma è molto più nostalgica, sa di tempo trascorso in parte invano “La faccia controvento e i pugni chiusi / vivevo nella lista degli illusi / il sangue e il vino hanno un bel colore / stasera è rosso solo il nostro amore” ma anche di tempo che non cambia le idee “Passa il tempo corre il vento / il tempo passa poi ci porta via / passa il tempo cambia il vento / ma questo vento non è cosa mia” par che su quel treno debba ancora passare la rivoluzione, malgrado Guccini.


Con “Vorrei” si chiude con un altro picco, trattasi di un’accorata preghiera in pieno stile Luf dedicata a mamma Felicia e Peppino Impastato, è un modo per comprendere il proprio passato e per costruire meglio il nostro futuro “L’importante avere un sogno poi scommetterci la vita / han chiuso le finestre si nascondono tra i sassi / ma c’è un eco che ritorna cento volte sui suoi passi”.


I Luf sono vivi più che mai e sempre pronti a guardare il presente con disincanto, testimoni e padroni del passato e propulsori di un futuro meno nero, si può dire che stilisticamente si muovono ora su due piani: uno innovativo più maturo e riflessivo, l’altro forse più nelle loro corde energico e vitale. Personalmente trovo il disco solido e ben scritto e suonato, anche se mi convincono maggiormente i brani che più si discostano dal loro sound tradizionale, non so se sarà la svolta del futuro o solo una delle due anime di un unico microcosmo ancora ben ancorato alla propria terra ma allo stesso tempo perfettamente inserito in un mondo senza confini. Il tempo ce l’ho dirà.



I Luf

Flel


PerSpartitoPreso - 2010

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Tracklist
01. AFRICA

02. FLEL

03. DAL NIDO

04. TIRA LA BARBA AL FRA’

05. LA NEVE

06. STELLA CLANDESTINA

07. FURTUNA

08. ANGELO

09. REGINA DELLE SEI

10. LITTEL MONCHI

11. LUNA DI RAME E D’OTTONE

12. BASTA

13. IL TRENO DELLE SEI

14. VORREI


Crediti:

Dario Canossi: voce, chitarra

Sergio “Jeio” Pontoriero: banjo, basso (2, 14), djambè, darbuka, cembalo, shaker, triangolo, batteria (3), voce

Sammy Radaelli: batteria

Fabio Biale: violino, mandolino, voce

Cesare Comito: chitarra acustica, voce

Matteo Luraghi: basso, voce

Stefano Civetta: fisarmonica, voce

Pier Zuin: higland bagpipe, gralla dulce in sol, flauto traverso irlandese in re, tin whistle in re, bodhran


Davide Van De Sfroos: voce (2, 4)

Alex e Karim “Circo Abusivo”: (11)

Davide “Billa” Brambilla: fisarmonica

Davide Aldini: flauti (1, 4, 5, 10)

Alberto Guareschi: contrabbasso (3, 10)

Luca Zugnoni: contrabbasso

Ranieri “Ragno” Fumagalli: baghet (12, 13), flauto (14)

Fabio Rinaudo: uielleman pipes (13)


Testi e musiche di Dario Canossi eccetto:

“Vorrei” e “Basta” testo di Dario Canossi e Flavio Oreglio

Traduzione delle strofe di “Flel” in “laghée” di Davide Van De Sfroos

“Littel Monchi” testo di Dario Canossi e Fabio Biale


Il disco è stato registrato in presa diretta presso Clockwork studio di Cernusco Lombardone dal 16 al 20 ottobre 2009 da Luca Zugnoni


Mixato e masterizzato da Lorenzo Cazzaniga nel febbraio 2010

Produzione artistica e arrangiamenti Sergio Pontoriero e i Luf

Produzione esecutiva Dario Canossi e PerSpartitoPreso


Sito ufficiale dei Luf: www.luf.net

I Luf su MySpace: www.myspace.com/iluf


Voto: 8,5/10

sabato 17 aprile 2010

Mel Collins con la Vic Vergeat Band a Castel Frentano

Appuntamento con la grande musica, domani sera al teatro comunale “Di Loreto-Liberati” di Castel Frentano (CH): a partire dalle ore 21.30, infatti, sarà di scena il sassofonista e flautista britannico Mel Collins (foto), che si esibirà insieme alla Vic Vergeat Band. Collins ha militato nei King Crimson, celebre gruppo progressive, dal 1970 al 1972, suonando poi con Dire Straits, Rolling Stones, Alan Parsons Project, Eric Clapton e altri ancora. I biglietti per assistere al concerto saranno in vendita a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, presso il botteghino del teatro, al costo di 15 euro. L’evento è promosso dall’Accademia Culturale delle Arti Marziali, in collaborazione con Goodguys – Garage, e vanta il patrocinio del Comune di Castel Frentano. La Vic Vergeat Band è composta da Vic Vergeat (chitarra), Mel Collins (sax), Michele Guaglio (basso) e Giorgio Di Tullio (batteria). Aprirà il Nicola Trivarelli Group. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il numero di telefono 339/2424128.

giovedì 15 aprile 2010

Zibba e Almalibre: arriva “UNA CURA PER IL FREDDO”, il terzo capitolo del cantautore ligure firmato dalla neonata Volume! Records

Dopo il successo di “Senza smettere di far rumore” il cantautore ligure Zibba sforna questo nuovo disco con la neonata label VOLUME! Records ed edito da Universal e Cramps
Già considerato un vero e proprio gioiello da pubblico e critica. Una prova di stile e poesia, questo disco, da cui è estratto il primo singolo “aMMami”


Un cappello, un bicchiere di vino, una donna sotto le coperte, l'abbraccio di un amico. Tutte cure per il freddo, che sia quello dell'anima o il freddo vero portato dal vento. Nonchè il complimento più frequente che i fan scrivono alla band: "la vostra musica scalda il cuore". Questo si cela nel titolo del nuovo disco di Zibba e Almalibre. Il nuovo disco, che segue il successo di "Senza smettere di far rumore", si affaccia al mondo musicale con un nuovo spirito che vuole racchiudere in sè quelli che per il cantautore sono i due aspetti più importanti della musica: la capacità di emozionare e quella di far sorridere. Quindici canzoni, scritte on the road, ospiti grandiosi ed atmosfere cangianti che possono portare la fantasia a volare tra i ghetti del Mississippi fino al quartiere di San Lorenzo a Roma, passando per le strade bagnate di Dublino e le terrazze in riva al mare della Liguria.
Il disco è stato registrato in modo itinerante, in teatro, in una villa in Toscana, a Parigi e Dublino e in altre varie locations, mixato all' XLand Studio da Sandro Franchin (Simply Red, Miriam Makeba, Sade, Zucchero, Celentano, Giorgio Gaber, Renato Zero, De Gregori, Tiziano Ferro, Vasco Rossi), e masterizzato negli studi Nautilus di Milano.
“aMMami” – il primo singolo estratto dal disco, odore di festa paesana, di finestre aperte su una pista da ballo e di giovani donne affacciate in cerca di un futuro marito. Ma non è tutto: un uomo chiede alla sua compagna di non distrarsi nel cercare una luna non ancora spuntata. La speranza di un amore, di una nottata di sesso con un bicchiere di fresco karkadè ed una sigaretta. Una ballata in levare, ricca di metafore e ricercate similitudini. Ammami! E morirò per te! E perchè due “eMMe”? Perchè l’amore si sa, è l’amore. Ma l’aMMore… è tutta ‘n’altra cosa!

Appuntamento a Sabato 17 Aprile per la presentazione ufficiale con live al Teatro Chiabrera di Savona.
Da qui subito un tour con oltre 70 date in tutta Italia.
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ZIBBA & Alamlibre – “Una cura per il Freddo” (Volume!/Universal/Cramps)
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mercoledì 14 aprile 2010

Una Risata ci Seppellira’: ecco il terzo capitolo della discografia dei GUIGNOL

CasaMedusa, AtelierSonique, Tomato e CNI. Ecco le firme del terzo album dei Guignol che imbraccia "le armi" della satira e della parodia, dentro e contro il conformismo comune, la propaganda da regime, il populismo becero da ideocrazia

10 episodi narranti solitari lampi di vitalità, velleitari e isolati atti d'amore, flebili e remoti ricordi di ingenuita' e genuinita' perdute o svendute al cinismo, tragicomici, goffi tentativi di riscatto.
Una risata grassa e amara su una disfatta umana e culturale, un arrivederci (forse) in un futuro migliore o perlomeno diverso.
Musicalmente il disco piu' rock'n roll, il piu' sferragliante e sfrenato e anche il piu' vario dei Guignol, tra pop, blues e garage, tra canzone d'autore e punk rivisitato.
Prodotto artisticamente dai Guignol stessi con Francesco Campanozzi (Marco Notari e Madam, Le gros ballon) e Paolo Perego (Amour Fou) di Casa Medusa, il disco si arricchisce anche delle partecipazioni di Cesare Basile, Amaury Cambuzat (Ulan Bator, Faust) e Davide Gammon (Hikobusha).

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I Guignol nascono nel '99 mescolando influenze blues, folk a echi di chansonnier francesi e italiani, col tempo assumono una sempre crescente fisicità e irruenza ritmico-rumoristica , tra intense ballate e sfuriate punk-blues. Dopo alcuni demo e la partecipazione a festival come Sonica2001, al No Silenz Fest e a compilation come Soniche Avventure VI (Fridge Italia), arrivano all'esordio discografico con un EP di quattro brani, intitolato Sirene edito da Toast Records.
L'incontro con Giancarlo Onorato li condurrà a un'intensa collaborazione, sfociata nella produzione del primo album Guignol (Lilium/Venus), pubblicato nel dicembre 2005.
Nel luglio 2006 partecipano al festival Arezzo Wave , presso lo Psycho Stage, come ospiti della rivista Il Mucchio Selvaggio. In seguito all'ottimo riscontro di critica per l'omonimo album , i Guignol riceveranno un riconoscimento tra le rivelazioni cantautorali al MEI di Faenza del 2006.
Si intitola Rosa dalla faccia scura (Lilium/Venus) il secondo album dei Guignol, uscito a marzo 2008. Il disco vede nuovamente alla produzione artistica Giancarlo Onorato con Attila Faravelli a curare i suoni. Ospiti all'interno del disco lo stesso Giancarlo Onorato e Amaury Cambuzat (Ulan Bator, Faust, Acid Cobra).
"Rosa dalla faccia scura" vede i Guignol impegnati in un lungo tour per tutta la Penisola, comprendente anche la partecipazione al Rockisland Fest 2009 e un'accoppiata con l'australiano Hugo Race (True Spirits ed ex Bad Seeds). Nel giugno 2009 esce l'Ep Canzoni dal cortile (Guignol/Casa Medusa), composto da cinque brani, quattro dei quali (Il Branco, Danza dell'orso, Profondo blu, Strada per dio sa dove) versioni acustiche di brani appartenenti al vecchio repertorio della band con l'aggiunta del singolo inedito Farfalla, video…… in classifica e in top ten nella Indie Music Like per diversi mesi , anticipazione del nuovo album dal titolo "Una risata ci seppellira”!


GUIGNOL web site - www.guignol.it
GUIGNOL on MySpace - www.myspace.com/guignolband
Bookink & Management - www.myspace.com/gypmanagement


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martedì 6 aprile 2010

Cristina Donà Data 0 – tour 2010

Sabato 10 APRILE 2010
Teatro Crystal - (Via Valvendra,6 – LOVERE - BG - )

Piero Monterisi -batteria,
Emanuele Brignola - basso e contrabbasso,
Francesco De Nigris - chitarre



Sabato 10.04.2010 (ore 21.00) il Teatro Crystal di Lovere (BG) – via Valvendra, 6 -
ospita la data zero del tour della cantante Cristina Donà, che percorrerà l’intera penisola,
da Palermo a Pordenone.

L'artista ha deciso di partire con il suo nuovo viaggio proprio da Lovere, cittadina che ama
e frequenta, avendo scelto proprio questo territorio come sua dimora; ed è proprio a
Lovere che si svolgeranno le prove musicali del nuovo tour, con l'apice della data Zero al
Crystal: grande anteprima di questo nuovo spettacolo, intenso e suggestivo, che Cristina
vuole presentare in primis alla sua gente che tanto ama.
Cristina Donà torna a calcare le scene nei teatri e nei club più importanti della penisola.
Voce unica nel panorama contemporaneo, inizia il terzo decennio di attività pronta a
sorprendere il suo crescente pubblico, che ancora sente l'eco dello spettacolare tour "La
Quinta Stagione" (2008) e le intense performance acustiche dei "Piccoli concerti a
sorpresa" (2009).
Cristina questa volta viaggia in campo libero e invita il suo pubblico a condividere emozioniin una tournèe che la vedrà accompagnata da una line up d'eccezione: Piero Monterisi alla batteria, Emanuele Brignola al basso e contrabbasso, Francesco De Nigris chitarre, in attesa del suo nuovo disco in uscita in autunno.
Non una celebrazione del passato bensì una cavalcata verso il futuro prossimo attraverso
una fusione tra concerto rockelettrico e atmosfere acustiche. Uno spettacolo ipnotizzante,
carico di sensualità e spazi aperti, sospinto dal vento potente di una voce unica.

Accompagnato dalle luci di Camilla Ferrari e dal disegno audio di Giuliano Pellegrinelli. Il concerto è prodotto da una giovane società bolognese Alto Music srl che proprio da questa città si sta muovendo a larghi passi nel sistema musicale e teatrale italiano.


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Cristina Donà rappresenta una delle voci più importanti del panorama musicale italiano.
Discograficamente attiva dal 1997, Cristina Donà viene da una vita spesa per l'arte, prima
attraverso agli studi accademici, quindi con diversi lavori nel settore dalla scenografia (teatro, videoclip, etc...) e dal 1991, nella musica. Grazie al crescente passaparola creato dalle sue ipnotizzanti performance, cariche di mistero, sensualità e, sospinte da una voce unica viene notata da Manuel Agnelli degli Afterhours che produrrà i suoi primi due album. "Tregua", l'album d'esordio del 1997 che ottiene una serie di riconoscimenti stupefacenti (tra cui Targa Tenco per il miglior debutto e l'imprimatur di Robert Wyatt).
Alla fine del 1999: il secondo album "Nido" vede diverse collaborazioni importanti (dalla pre - produzione di Mauro Pagani, all'apporto musicale di Morgan fino a Manuel Agnelli, ancora come produttore) e il "grande uomo magico" Robert Wyatt decide di "intervenire" in una delle canzoni più amate da Cristina, "Goccia". Un tour di grande successo inaugura il 2000, che viene chiuso dal debutto in libreria con il volume "Appena sotto le nuvole". Il 2001 si apre con tre date primaverili assieme ad Ani di Franco; poi arriva l'invito (prima artista italiana) al prestigioso "Meltdown Festival" presso la Royal Festival Hall di Londra dove viene notata da Davey Ray Moor. A seguire dunque, la decisione di provare una produzione internazionale e la realizzazione di "Dove Sei Tu" tra estate e inverno, tra Italia, Inghilterra e le montagne di casa. Il nuovo album entra subito in classifica e i tre singoli sono accolti bene.
Nel settembre 2004, Mescal dà alle stampe in Italia "Cristina Donà", primo album in inglese dell’artista che Rykodisc International pubblica con successo in 33 paesi spersi nel mondo (Australia – Nuova Zelanda – tutta l’Europa – Sud Africa – Giappone – India etc).
Grandi le reazione dei media: Mojo le premia con 4 stelle, Uncut come una rivelazione, Billboard Europe come un prodotto finalmente originale dall’Italia, Downbeat, bibbia mondiale del jazz e del blues, come album import di vocalist non di genere, il prestigioso quotidiano Sunday Times. L’uscita dell’album è seguita da due tour europei (Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, Svezia, Belgio), e importanti apparizioni radiofoniche internazionali.
A fine inverno, ormai guest star fissa, Cristina partecipa a due prestigiose date di “Soupsongs” a Torino al Conservatorio e a Roma all’Auditorium. Una collaborazione che
si ripete anche durante il tour estivo 2005 a Ferrara, Roma, Rimini. Nel frattempo, mentre il nuovo album prende forma, Lady Donà si concede di tanto in tanto ad un pubblico sempre più caloroso e numeroso, partecipando ora, al progetto Stazioni Lunari, ora ad eventi emozionanti come Buon Compleanno Faber (Tendastrisce Roma / 18-02-2007), ora a Sanremo 2007 in duetto con Nada.
Scritto tra il febbraio 2006 e il febbraio 2007, il 7 settembre 2007 esce "La Quinta Stagione", l’album che segna l’entrata di Cristina Donà nella scuderia EMI, coronato dalla vittoria del premio di Musica&Dischi come Miglior Album Italiano, e da molti altri riconoscimenti. Giunti al 2008 Cristina Donà torna con “Piccola faccia”, raccoglie in una nuova veste acustica dieci brani scelti dal suo repertorio, con l’aggiunta di due cover affascinanti (“I’m in you” di Peter Frampton e “Sign your name” di Terence Trent D’Arby).
Nel frattempo anche dall’altra parte del mondo, Joe Levy, il vicedirettore di Rolling Stone americano, che ogni mese recensisce dischi italiani del passato per Rolling Stone Italia.
Sul numero di Marzo conclude così la recensione dell’album di esordio di Cristina Donà “Tregua” (1997): "Onestamente ho di rado ascoltato un artista italiano di questo calibro, finendo per chiedermi come mai qui in America non é una star - visto che siamo un po’ provinciali e ascoltiamo solo canzoni in inglese. Continuo a chiedermelo." (Joe Levy)




Discografia:
Tregua Mescal 1997
Nido Mescal 1999
Goccia “EP” Mescal 2000
Dove sei tu Mescal 2003
Nel mio giardino “EP” Mescal 2003
Triathlon “EP” Mescal 2003
Invisibile “EP” Mescal 2003
Cristina Dona’ Mescal/Rykodisc 2004
Invisibile Girl “EP” Mescal 2004
Triathlon “Uk version” “EP” Mescal 2005
La Quinta Stagione EMI 2007
Piccola Faccia EMI 2008



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giovedì 1 aprile 2010

Esce “Un’ora d’Aria” il nuovo disco Carlo Pestelli

Il suo nuovo disco “Un’ora d’aria” sta ottenendo un clamoroso riscontro di pubblico e critica. Questo è uno scorcio del variegato mondo narrativo del cantautore torinese

Carlo Pestelli, trentenne attempato di origine fiorentina, vive e lavora a Torino. Ultimamente è soprattutto il rock-folk americano che lo interessa, ma negli anni ’90 il suo apprendistato si affina a metà tra la musica popolare e la lezione di alcuni cantautori che seguirà molto da vicino come Fabrizio De Andrè, Claudio Lolli e Fausto Amodei con il quale condividerà il palco in numerose occasioni. Negli anni 2001/2002 è stato direttore artistico della rassegna Chansonnier Torino. All’attivo due concerti radiotrasmessi in diretta dal terzo canale della RAI e numerosi concerti in Italia e all’estero (Germania e Spagna). Del 2001 il suo primo disco: Zeus ti vede, in cui canzoni come la spassosissimi convivono con brani più intimi. Dal 2003 al 2005 interrompe la sua attività di musicista trasferendosi in Spagna, dove insegna italiano all’università di Granada. Tornato in Italia musica alcune poesie di Pier Mario Giovannone tratte dalla raccolta L’infinità decrescente (ed. Nero su bianco 2005): il lavoro prende forma definitiva in un disco molto originale prodotto da RobertoTaufic. Nell’agosto del 2006 è stato invitato dal patron del club Tenco Enrico De Angelis a cantare le sue ultime canzoni al festival internazionale Dallo sciamano allo showman. Mentre nell’autunno dello stesso anno, al Piccolo Regio di Torino, ha messo in scena cinque spettacoli di grande richiamo sul Novecento attraverso gli slogan. Del maggio 2009 la pubblicazione di Un’ora d’aria (prod. artistica di Alex Gariazzo e Piero Milesi), disco che sta conoscendo un buon responso di critica e a cui hanno collaborato, tra gli altri, alcuni jazzisti di chiara fama come Gianni Coscia e Giorgio Li Calzi.

Senza di te: dell’illusoria facilità d’un mondo eterodiretto dove tutto sembra a portata di clic. Tutto malamorenò per dirla con Arisa. E allora sappia, la donna amata, che anche se stanno per inaugurare un charter Londra-Singapore-un paio d’ore e anche se c’è un viagra per ogni tedio, senza di lei tutto ciò (e tutto il resto) senso non trova.

Aria: L’Italia è una repubblica fondata su lavoro interinale e relativi danni collaterali, come le morti bianche. Spazzato il sangue-Thyssen dalle strade, il divertimentificio riprende a pieno regime, ma l’aria è pesa…

Lungo fiume: a vivere di notte si rischia di morire ma si rischia anche di vivere più forte. A volte può bastare una passeggiata a ricordarcelo, mentre la città dorme e la Dora respira.
Libero mercato: Octavio Paz diceva che ormai la società ha eletto i numeri al ruolo di idoli. Eccoci qui: tutto è mutato. E quel che resta è muto.

Poco: da un colloquio con un alieno. Uno che la strada la vive perché l’ha scelta.

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A proposito di “UN’ORA D’ARIA…
Spiritoso, brillante, pungente, estroverso. Acume, spontaneità, versatilità e stile… LA REPUBBLICA
Il racconto gioca un ruolo fondamentale…GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Un disco con arrangiamenti raffinati e impregnato anche di sottile ironia…LA STAMPA
figlio dei mille rivoli della canzone d'autore di cui ha colto soprattutto l’aspetto ironico e impegnato…JAM
Ironia a piene mani per un indiscutibile talento…L’UNIONE SARDA
Una sorta di summa della canzone italiana…IL BIELLESE
crea uno stile tutto suo, fatto di ballate resistenziali e canzoni… IL PICCOLO
Precursore ed apripista, in bilico fra blues ed ironia…NEWS SPETTACOLO
Dentro le sue canzoni c'è tutto quello che non si trova in giro… SUGO
Strepitoso e divertente…CITY



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Esce RABBIA, il singolo di BENNY MOSCHINI


Da un passato da DJ ad un esordio di matrice rock.
Esce RABBIA, il singolo di BENNY MOSCHINI


Da giovanissimo era già un DJ di fama internazionale. Ora eccolo al suo esordio di matrice Rock. Ora il suo singolo e il video sono già affermati in Usa, Canada, Messico e America Latina.
Si intitola RABBIA il singolo di Benny Moschini

A volte esprimere la propria Rabbia anche duramente può far bene, potrebbe essere uno sfogo. Cicatrizzare ferite che non andranno mai via significa solo chiudere il dolore nel cassetto della memoria. Ogni volta che viene riaperta quella stessa ferita, il dolore comincia a riacutizzarsi , ma se per un istante invece di rimetterlo da parte lo affrontiamo il mondo e il tempo potrebbero fermarsi. Il brano è stato scritto a 4 mani insieme ad Alfonso Laverghetta (ISL – Italy Sound Lab).
Benny nasce nel 1982 a Napoli, città di musica e sogni! Da sempre appassionato studia seriamente canto (grazie all’aiuto di Tiziana Donati in arte “TOSCA” e del suo maestro di sempre Antonio Romano) e pianoforte prima in Italia, successivamente con l'avanzare dell'età decide di mettere lo zaino in spalla e viaggiare, studiando le usanze e la musica dei paesi che ha visitato, dal bossanova al funky, dal pop al rock, cercando sempre nuove sonorità che riprendessero se stesso nella proieizone della vita! Dal 2001 si impone nei club più prestigiosi della Costa Smeralda e comincia la sua attività di DJ che lo porterà in tutti i club d’elite d’Europa.
Nel 2005 l’incontro con Carmerita Esposito della C.E. Production che decide di produrlo prima come cantautore dal gusto funky/soul e poi con successivamente nel 2009 grazie all'incontro con la IRMA Records sviluppa la nuova tendenza al rock.


BENNY MOSCHINI

RABBIA on You Tube


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