sabato 13 giugno 2009

Fabio Ciminiera presenta a Bologna "Le rotte della musica"

Questa sera a Bologna, a partire dalle 21 presso la Cantina Bentivoglio (via Mascarella, 4/b), sarà presentato "Le rotte della musica", il volume di Fabio Ciminiera pubblicato da Ianieri Edizioni di Pescara. Ciminiera presenterà il suo libro in uno degli spazi più prestigiosi per il jazz, in Italia. Il locale, con altri nomi e proprietà, esiste da oltre 50 anni. Nell’Ottobre del 1989 venne aperta la grande sala Musica, ricavata dalle cantine del cinquecentesco Palazzo Bentivoglio e fino ad allora usata come magazzino e cantina dell’osteria. In questa sala venne iniziata da subito quella attività musicale che nel corso degli anni ha portato la Cantina Bentivoglio ad essere riconosciuta internazionalmente come un vero e proprio tempio del jazz. Nel 1993 infine venne rilevato e trasformato un adiacente magazzino di mobili e aperta quella che attualmente è la saletta Meeting del locale. Una sala della capacità di oltre 50 posti con caratteristiche di privacy, molto adatta per feste, incontri, party, presentazioni ecc. Alle pareti di questa sala è possibile ammirare una vera e propria collezione di arte contemporanea tra cui alcune opere di affermati maestri. L'autore sarà accompagnato da Marco Di Battista, al pianoforte, e Marcello Sebastiani, al contrabbasso.

"Le rotte della musica" è un racconto corale della musica e dei suoni del Mediterraneo attraverso le parole e gli interventi dei protagonisti. Fabio Ciminiera ha tracciato in questo volume un affresco sfaccettato delle musiche della regione. Si parte da Django Reinhardt e dal jazz per esplorare un mondo sonoro ampio e sempre intrigante. Infatti, se il jazz e il nuovo valore dell'improvvisazione, portato dal jazz nel ventesimo secolo, sono una chiave di lettura importante, gli steccati dei generi vengono superati immediatamente, a vantaggio dell'incontro tra diverse intenzioni musicali. Gli artisti intervengono in modo da proseguire l'uno il racconto dell'altro, intrecciando esperienze e intuizioni in un percorso sempre in movimento.

Nel libro sono presenti circa 80 tra musicisti, operatori e fotografi che vivono e lavorano sulle sponde del Mediterraneo. Un campione ampio e rappresentativo che attraversa, pur nella naturale parzialità, frontiere e generazioni, linguaggi e stili musicali. Dalle figure storiche del jazz europeo, come Franco Cerri, Gegé Munari, Daniel Humair e Toots Thielemans, a musicisti attivi nelle musiche delle diverse tradizioni, ma aperti alle suggestioni dell'incontro e della musica di improvvisazione come Akim El Sikameya, Abaji e Damir Imamovic. E ancora, le tante visioni del jazz e della musica popolare e le loro continue evoluzioni nel corso degli ultimi 50 anni. Senza dimenticare, infine, gli aspetti organizzativi della musica, colti nelle parole di direttori artistici e operatori culturali dell'area.

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